
IL POP AI NOSTRI GIORNI
Dare una esatta definizione di musica pop non è di sicuro un'impresa facile di certo si sa che tra
tutti i generi musicali il pop è il più ascoltato e conosciuto, non a caso il termine pop sta, appunto, per popolare musica delle masse,
la musica che vende di più che viene più ascoltata alla radio e che occupa i primi posti della hit parade. Abbiamo visto che da un punto di vista storico l'origine del pop è strettamente legato al cambiamento di mentalità che si produsse negli anni ‘50 come immediata conseguenza della seconda guerra mondiale. In questi anni si assiste a un radicale
cambiamento sociale che porterà alla rivoluzione degli anni’60 improntata sugli ideali di pacifismo e libertà . La rivoluzione parte dai giovani che vogliono farsi portavoce di un mondo nuovo a metà degli anni ‘50 gli adulti si trovano di fronte ad una generazione totalmente nuova nello spirito e nell'aspetto. Questo desiderio di rinascita trova una delle sue più grandi manifestazioni in quella che è la forma culturale più vicina ai giovani, la musica.
La musica pop è un fenomeno giovanile i giovani sono i protagonisti assoluti sia come artisti creatori e promotori del fenomeno, sia come fruitori.
Finiti i tempi degli ideali di pace e amore della contestazione giovanile, al giorno d'oggi, la musica
pop è un contenitore di stili diversi che hanno una grande commercializzazione che avviene
attraverso un vasto mercato internazionale che utilizza per la sua diffusione, dischi, cd, mp3, videoclip, festival, concerti e trasmissioni radiofoniche e televisive. Oggi con il termine musica pop intendiamola musica commerciale internazionale.
Il successo della musica pop è dovuto anche a strategie di comunicazione come quella che consiste nel proporre il brano musicale che si vuole lanciare continuamente in radio e in televisione e youtube. Le melodie sono appositamente orecchiabili e ripetono gli stessi canoni di composizione musicale, proprio per essere di facile ascolto ed essere accessibili ad un largo pubblico.
Anche la durata del brano è importante perché i brani troppo lunghi rischiano di non far presa sul pubblico e contrastano con i tempi della televisione e della radio. Conta anche il modo di presentarsi, abbigliamento, make up, stile dell'artista, lo stile è ormai un elemento fondamentale per sfondare nell'industria della musica pop, pensiamo a cantanti come Madonna o Micheal Jackson che sono diventate delle vere e proprie icone di stile.
La musica pop inizia ad essere musica di massa intorno al 1930 riuscendo ad entrare nelle case di moltissime persone grazie alla diffusione del disco che è diventato il mezzo di diffusione privilegiato fino agli anni '80. Ma la storia della musica leggera è strettamente legata a quella delle trasmissioni radiofoniche. Nel 1913, a livello sperimentale, venivano trasmessi concerti settimanali da un’emittente in Belgio; nel 1921 cominciarono a diffondersi regolari programmi
musicali dalla Francia, nel 1922 dalla Gran Bretagna, seguita nel 1924 dall’Italia.
Benché le prime trasmissioni fossero dedicate alla musica classica o all’operetta, ben presto le emittenti si rivolsero ad un pubblico più ampio. La diffusione della musica leggera via radio influenzò notevolmente la sua produzione: nacquero nuovi programmi di promozione discografica e si formarono grandi orchestre radiofoniche. Molti artisti acquisirono notevole popolarità in breve tempo: fino agli anni Cinquanta i brani di musica leggera venivano incisi su disco solo in
seguito al loro successo radiofonico. Una tappa fondamentale nella storia della radio è segnata
dalla nascita delle emittenti private e commerciali, che si rivolgevano soprattutto al mondo giovanile.
Nell’ambito della musica pop, il rapporto con le innovazioni tecnologiche è particolarmente
importante: il successo si questo genere musicale si deve in particolare al progresso tecnico
dell’incisione su disco.
La grande novità si ebbe nel 1891, quando il tedesco Berliner perfezionò una tecnica di incisione
su un disco di alluminio, creando una matrice dalla quale era possibile riprodurre molti esemplari
identici. L’inconveniente di questi dischi era la breve durata: al massimo due minuti di ascolto.
Fino al 1920 la produzione dei dischi avvenne attraverso sistemi meccanici e solo dopo quella data il procedimento elettrico velocizzò e perfezionò le tecniche di incisione, ma la vera rivoluzione si ebbe con la comparsa nel 1949 del disco microsolco in polivinile a 45 o 33 giri al minuto. Il disco a 33 giri permetteva una durata d’ascolto di circa 25 minuti per ogni facciata.
L’ultima rivoluzione è dovuta all’avvento del Compact Disc e della tecnologia digitale.