
LA NASCITA DELLA MUSICA POP
La musica pop o musica leggera ha le sue radici nella musica degli schiavi. Nei primi decenni del
1860 inizia il commercio di uomini e donne di colore che sono strappati dall'Africa e venduti ai
proprietari terrieri dell'America del sud che li utilizzano per la coltivazione delle piantagioni di
cotone. Gli schiavi neri portano con loro strumenti musicali, tamburi, banjo, balafon e alla sera,
dopo una lunga e faticosa giornata di lavoro a raccogliere il cotone improvvisano canti e danze,
mentre i padroni bianchi dopo la cena leggono la bibbia. Inizialmente questa abitudine degli
schiavi non piace ai padroni che reagiscono con violenza e prepotenza impedendo agli schiavi di riunirsi per suonare, cantare e danzare. I latifondisti americani considerano le danze troppo sensuali e hanno paura che con i tamburi gli schiavi si scambino dei segnali e possano ribellarsi. Presto,
però, si rendono conto che la musica è un elemento importante nella vita dei loro schiavi e senza di questa essi non possono farcela a sopportare le condizioni di vita e di lavoro che sono costretti a vivere. Inizia a circolare tra i padroni bianchi il motto "un nero che canta è un buon nero" perché è un nero che lavora di più e permettono che gli schiavi raccolgano il cotone cantando.
Per la comunità nere che si formano in America la musica ha un posto privilegiato, è un mezzo per educare, per pregare e per esprimere le proprie emozioni, i propri sentimenti, intrattenimento e arte. La musica è, anche, usata dalle diverse comunità per comunicare tra loro, escludendo i bianchi, e mantenere il ricordo e il legame con le proprie origini.
È così che nascono gli spirituals, le melodie che i neri americani che si convertono al
protestantesimo intonano la domenica alle loro funzioni religiose. Canti che lodano Dio e che
preparano la strada al blus, che nasce intorno al 1865, 1870. In questo periodo le comunità nere
sono deluse perché dopo la guerra di secessione americana, la vittoria degli stati del nord e
l'abolizione della schiavitù si rendono conto che il razzismo rimane, insieme alla loro sottomissione ai bianchi. Il blus è la musica che racconta questa disillusione, canta il razzismo, la fatica del
lavoro, le lodi a Dio, l'amore. Tradurre il termine blus non è semplice, il termine indica uno stato
d'animo malinconico, triste.
La nota di questo genere musicale è la "blue note", la nota triste che il cantante utilizza quasi come se dialogasse con lo strumento, che all'inizio è uno solo, una chitarra o un'armonica.
Dopo il blues arriva, intorno al 1920, il jazz suonato a New Orléans da orchestrine composte da
strumenti a fiato e a corda e piano. Questo genere musicale è più colto e raffinato, il suo ritmo è
vivace, la melodia è più articolata.
Nel 1956 Elvis è ospite di un programma di successo della televisione americana la sua esibizione
non passa inosservata e riesce a raggiungere grazie al mezzo televisivo un vasto pubblico e un
successo mondiale.
Nel 1967, 11 anni dopo l'apparizione televisiva di Elvis esce Sgt Peppers dei
Beatles e sono proprio Elvis and i Beatles che possono essere considerati gli iniziatori del genere
che noi oggi chiamiamo musica pop.
Gli anni in cui la musica pop nasce come vero e proprio genere musicale sono gli anni ‘50 e ‘60 ed è un fenomeno che è legato alla società dei consumi e alla diffusione dei mezzi di comunicazione,
televisione, giornali, radio. E’ grazie ai mezzi di comunicazione che la musica pop diventa un vero
fenomeno di massa e anche grazie alle case discografiche che diventano delle vere e proprie
industrie con fatturati molto alti.
Il genere pop si deve distinguere dalla musica popolare a volte i due generi musicali sono usati in
maniera uguale, ma in realtà non è così perché con pop music si intende uno specifico genere
musicale, invece con musica popolare ci riferiamo alla musica legata alle tradizioni popolari delle
varie culture. Con pop music negli anni cinquanta si intende un genere di musica leggera
disimpegnata, musica disimpegnata non solo nella melodia musicale ma anche nei testi delle
canzoni.
Negli anni ’60 e ‘70 la cultura pop si lega al movimento hippy che rivoluziona il modo borghese di
vedere la vita. La musica pop in questi anni diventa occasione di sperimentare nuove sonorità e
nuove tecniche musicali ma è anche uno strumento di protesta verso l'ideologia borghese. Negli
anni ‘70 il pop si contamina con altri generi pensiamo a Bob Dylan che fa una fusione tra blues e
country, queste contaminazioni con altri generi musicali contribuiscono all'evoluzione e al
miglioramento del genere pop. La musica pop diventa un vero e proprio mezzo di comunicazione
di massa, è in questo periodo che nascono i primi grandi concerti che diventano veri e propri
eventi di massa. Il più celebre di questi eventi è il Festival di Woodstock dell'agosto del 1969, a
Woodstock si radunarono per 3 giorni circa 500 mila giovani. Negli anni ‘70 l'evoluzione musicale
della musica pop raggiunge livelli di alta qualità diventando ben presto un fenomeno artistico che non ha niente di meno rispetto alle altre forme d'arte e che, anzi, finisce per influenzarle. Anche la musica classica subisce la sua influenza infatti nella musica classica contemporanea si introduce l'elettronica usando i sintetizzatori proprio come nel pop.